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La battaglia delle Ardenne: l’assedio di Bastogne

Mio padre mi ha trasmesso la passione per la storia, in particolar modo per quella antica e del Novecento. Quando ero bambina mi raccontava le imprese di eroi come l’astuto Ulisse, il nobile Ettore e la tragica Cassandra. Ricordo anche le serate passate insieme a guardare vecchi film sulla seconda guerra mondiale: “Dove osano le aquile”, “Il ponte di Remagen” o “Il giorno più lungo”, solo per citarne alcuni.

Visitare la regione delle Ardenne belghe significa muoversi nei luoghi teatro di una delle battaglie più importanti della seconda guerra mondiale, che venne combattuta durante la controffensiva tedesca dell’inverno del 1944.

L’assedio di Bastogne: Nuts!

War Museum Bastogne

Abbandoniamo per un attimo il nostro viaggio in Vallonia e facciamo un viaggio indietro nel tempo...

Sul finire della seconda guerra mondiale, nell’inverno del1944/45 la Germania nazista effettuò l’ultima grande offensiva sul fronte occidentale per cercare di fermare l’avanzata degli Alleati in Europa.

Nel dicembre 1944, la 101ª divisione aerotrasportata americana si ritrovò accerchiata dalle truppe tedesche nella cittadina di Bastogne. Con scarse munizioni e priva di rifornimenti, attendeva l’aiuto delle truppe del generale Patton.

Il 22 dicembre il generale tedesco von Manteuffel chiese la resa degli americani. "Nuts!", la risposta del generale McAuliffe, passò alla storia. Nuts è un termine gergale traducibile come "matto" o più volgarmente riferibile ai testicoli come insulto. Il generale nazista replicò al rifiuto facendo bombardare Bastogne dalla Luftwaffe quella notte stessa, ma gli accerchiati non cedettero.

Il 23 dicembre, grazie al miglioramento delle condizioni atmosferiche, aerei Alleati paracadutarono rifornimenti, cibo e munizioni alla 101ª.

Il 24 dicembre il comando tedesco sferrò l’attacco contando sulla superiorità numerica di mezzi e uomini ma la divisione americana resistette. I tedeschi, non riuscendo a prevalere, chiesero rinforzi ma non ottenendo nessun aiuto furono costretti al ritiro.

La battaglia di Bastogne è conosciuta anche come battle of the bulge (battaglia della sacca), dalla manovra di accerchiamento subita dagli Alleati che li bloccò appunto in una sacca.

Con questa sconfitta l’esercito tedesco non solo perse la cittadina di Bastogne ma vide fallire l’intera offensiva, vedendo sfumare qualsiasi altra possibilità d’attacco. Da allora in avanti e fino alla fine della guerra i tedeschi poterono solo difendersi non avendo più la potenza bellica necessaria per attaccare.

Nel 1950 venne inaugurato, su una collina che domina Bastogne, il Memoriale del Mardasson. Progettato dall’architetto belga Georges Dedoyard, è un monumento che testimonia la gratitudine del Belgio nei confronti dei 76.890 soldati americani che persero la vita durante gli scontri.

War Museum di Bastogne

War Museum Bastogne

War Museum Bastogne

Abbandoniamo ora il nostro viaggio nel tempo per tornare ai giorni nostri...

Attraversando la campagna belga è facile imbattersi in cimiteri militari o monumenti che rievocano quegli eventi, ma il luogo che meglio li celebra è il War Museum di Bastogne, che sorge a pochi passi dal memoriale del Mardasson. Questo moderno museo multimediale è stato aperto nel 2014 e propone al visitatore un’esperienza immersiva nell'epoca della seconda guerra mondiale.

Siamo arrivati al museo nel primo pomeriggio di una giornata grigia e piovosa, senza avere la minima idea che stavamo per vivere uno dei momenti più toccanti e indimenticabili del nostro viaggio in Vallonia.

Durante la visita siamo stati “accompagnati” virtualmente da 4 personaggi immaginari: Emile, un bambino che frequentava la scuola di Bastogne; Mathilde una giovane maestra; il soldato americano Robert; il soldato tedesco Hans. Questi personaggi sono stati creati in base alle testimonianze storiche raccolte e ci hanno proposto diversi punti di vista sulle vicende di quel dicembre.

Le grandi sale, gli automezzi, i cimeli storici, gli ambienti magnificamente ricreati e soprattutto i 3 spettacoli multisensoriali che ricreano vari momenti della battaglia ci hanno letteralmente trasportati in quei giorni lontani, e ci hanno coinvolto emotivamente come mai ci era successo prima in un museo.

War Museum Bastogne

War Museum Bastogne

La visita si conclude idealmente con la proiezione di “Générations 45”, un lungometraggio di 45 minuti che attraverso le vicende personali di un veterano americano e uno tedesco racconta la storia dell’Europa dal 1945 al 1989, dalle rovine di Bastogne al Muro di Berlino.

E’ stato bello vedere diverse famiglie con bambini e giovani di varie nazionalità seguire con interesse tutto il percorso espositivo. Un museo imperdibile e una visita che consigliamo a tutti perché ci ha arricchiti interiormente.

Dobbiamo ammettere che quando abbiamo organizzato il viaggio in Vallonia abbiamo sottovalutato questo museo, calcolando troppo poco tempo per visitarlo, così non siamo riusciti a esplorare il Bois Jacques (bosco Jacques) che si trova a Foy, a circa 4 km da Bastogne, ma che è parte integrante del museo e compreso nel prezzo del biglietto. In questo bosco, che oggi è possibile visitare in realtà aumentata scaricando un’apposita applicazione, si acquartierarono le truppe alleate in difesa di Bastogne. Motivo in più per tornare!

L'ingresso al War Museum costa 20 euro a persona: il prezzo può sembrare elevato ma è ampiamente ripagato da quello che viene offerto, e comunque può essere ridotto con l’utilizzo del nuovo Pass Visit Wallonia che offre anche tante altre agevolazioni. La visita dura circa 2 ore e si effettua con audioguide consegnate all’ingresso (disponibili in francese, inglese, tedesco e olandese).

La Roche-en-Ardenne: Musée de la Bataille des Ardennes

Battaglia delle Ardenne

Battaglia delle Ardenne

La Roche-en-Ardenne, che si trova a soli 30 km da Bastogne, fu teatro anch’essa degli scontri tra l’esercito tedesco e quello Alleato nell’inverno 1944. Quando venne liberata nel gennaio 1945 quasi il 90% della cittadina era stato distrutto e buona parte della popolazione uccisa o sfollata.

Il Musée de la bataille des Ardennes (Museo della battaglia delle Ardenne) ha aperto i battenti nel 1993 e raccoglie la collezione privata di cimeli storici iniziata da Michel Bouillon e proseguita dal figlio Gilles.

L’esposizione si estende su una superficie di 1500 m² ed è suddivisa su tre piani. Inoltre con l’aiuto di manichini vengono ricreate nel modo più realistico possibile varie scene di guerra o di vita al fronte.

La particolarità del museo è che si concentra principalmente sul ruolo svolto dalle truppe britanniche nella liberazione dei paesi della zona e per questo motivo ha ricevuto molte donazioni di oggetti privati o uniformi da reduci inglesi che hanno arricchito ulteriormente la collezione.

Molto interessante poter vedere dal vivo una macchina Enigma, il celebre dispositivo utilizzato per cifrare e decifrare messaggi dall’esercito nazista durante la seconda guerra mondiale, e di cui avevamo sentito parlare solamente in film e documentari.

La visita si effettua in modo autonomo, i biglietti costano 10 euro per gli adulti e 5 per i bambini (dai 6 ai 12 anni), per verificare i giorni di apertura si rimanda alla pagina ufficiale.

Battaglia delle Ardenne

Battaglia delle Ardenne

I musei di Bastogne e La Roche rappresentano, secondo noi, due tappe imperdibili se vi trovate nelle Ardenne e volete approfondire la storia recente di questi luoghi.

Finora nel nostro itinerario abbiamo visto alcuni dei tanti volti della Vallonia, come la birra, il cibo, i monasteri e le battaglie della seconda guerra mondiale. Ora è tempo di muoverci per scoprirne altri: i suoi paesini, il suo patrimonio naturale e i suoi splendidi castelli ... Ma ve lo racconteremo a partire dal prossimo post!