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Viaggio avventuroso all’Ikea

Lo sappiamo tutti: oltre ad utilizzare l'auto, il treno o l'aereo, si viaggia soprattutto con la mente...

Dopo quasi due anni, lo scorso weekend abbiamo deciso di tornare all’Ikea, per essere precisi al negozio di Collegno (TO). La ragione ufficiale era perché avevamo bisogno di un mobiletto, ma in realtà eravamo anche in crisi d’astinenza da polpettine svedesi con la marmellata!

“E quindi?” direte voi. E quindi... Beh mi è venuta l'idea di scrivere un post su un “viaggio” un po' diverso dal solito.

Nascita di un mito

Ikea

L’Ikea viene fondata nel 1943 dallo svedese Ingvar Kamprad. Il nome dell'azienda è un acronimo formato dalle iniziali del suo nome, unite a quelle della fattoria e del suo villaggio d’origine.

L'Ikea nasce come ditta venditrice di piccoli oggetti d’uso domestico. Nel 1950 comincia ad includere anche mobili, mentre nel 1963 viene aperto il negozio di Oslo, il primo fuori dal suolo svedese. Da qui inzia un’espansione ininterrotta che arriva fino ai giorni nostri, con negozi in ogni angolo del mondo.

Ci hanno sempre colpiti i nomi dati ai vari articoli in vendita, i quali vengono attribuiti in base a criteri precisi: ad esempio i tessili hanno nomi propri femminili scandinavi, gli articoli per il bagno quelli di fiumi e laghi scandinavi, e così via.

Orgoglio e pregiudizio (ma Jane Austen non c'entra)

Ikea

La prima volta che io (Sandra) sono entrata all’Ikea mi ci ha portato Andrea. Lui era un Ikea-fan da sempre, mentre io da sempre ero piena di pregiudizi: mobili di scarsa qualità, linee banali, tutto terribilmente retrò e in stile anni '70.

Ma appena abbiamo iniziato a gironzolare tra i vari ambienti che ricreavano diverse stanze ho scoperto linee moderne e leggere, grande senso dello spazio e del suo miglior utilizzo, audace uso dei colori, grande luminosità... E in un attimo avevo gli occhi a cuoricino! Ikea come avevo potuto vivere quasi quarant’anni senza di te?

Quando è arrivato il momento di arredare casa non ho mai avuto nessun dubbio o incertezza. Accanto ai mobili di famiglia quelli dell'Ikea avrebbero fatto non solo un gran figurone, ma avrebbero dato linearità agli ambienti alleggerendo l’impatto visivo.

Mi ricordo (sono sempre Sandra) quella mattina all’entrata del negozio, quando Andrea mi guardò e mi disse tutto serio: “La cucina sceglila come ti piace di più, ma non bianca!”. Secondo voi di che colore è la nostra cucina? Ed è stato proprio lui ad innamorarsene a prima vista e poi ad immaginarla, disegnandola anta per anta con il configuratore. E oggi dopo quasi dieci anni di utilizzo è ancora perfetta!

Se il buongiorno si vede dal mattino

Foto di John Diez da Pexels

Domenica mattina ci alziamo e troviamo come buongiorno un tempo da lupi, con vento e pioggia molto forti, e la nostra motivazione inizia a vacillare. Che facciamo? Decidiamo di fare colazione con calma e di vedere poi se andare.

Il tempo non tende a migliorare ma noi partiamo ugualmente sfidando la tempesta. Ma sì dai, tanto andiamo piano... A Ivrea ci accoglie un cielo azzurro con i primi raggi di sole e ci torna il sorriso, perché stiamo andando all’Ikea a comprare qualcosa di carino per la casa, dopo un sacco di tempo!

Parcheggiamo al solito posto - perchè noi abbiamo il nostro posto auto preferito al parcheggio Ikea - e ci avviamo all’ingresso. A dire la verità mancavamo da così tanto tempo che ci aspettavamo il tappeto rosso e una leggera pioggia di petali color rosa pallido, ma vabbè, le scale mobili vanno bene lo stesso. Mi sento quasi emozionata, come quando si va a trovare un’amica dopo tanto tempo. Ed esattamente come accade con tutte le amiche vere, anche se sono passati anni è come se non ci fossimo mai lasciate.

Tutti si affrettano a prendere i carrelli e si fiondano nei vari ambienti riprodotti, ma noi no, noi procediamo tranquilli gustandoci il momento e notando tutte le novità. Facciamo un giretto al primo piano e poi ci dirigiamo al ristorante interno, perché il grande momento è giunto. Ci mettiamo in coda mantenendo le distanze di sicurezza, ci atteniamo a tutte le regole, la cosa importante è solo una: raggiungere il bancone e assicurarsi un piatto della prelibatezza svedese, le celebri polpettine!

Paese che vai, pietanza che trovi

Ikea

Questa frase di Lupo Alberto riassume bene il nostro pensiero sulle cucine straniere e sul nostro approccio al cibo durante le vacanze. Ma torniamo alle polpettine e ad alcune curiosità.

Anni fa aveva fatto scalpore la rivelazione che la ricetta del mitico piatto non era tipica della Svezia ma proveniva invece dalla Turchia. Infatti fu re Carlo XII a portarla in patria all’inizio del 1700. L’anno scorso, durante il lockdown, la stessa Ikea aveva rivelato la sua ricetta segreta in una versione realizzabile a casa con prodotti facilmente reperibili. L’alternativa resta sempre quella di acquistare i sacchetti già pronti nel reparto alimentari all’interno dei negozi.

Ecco, ora tocca a noi... L’addetto sorridente ci chiede: “Con la purea o le patatine? Con o senza marmellata? Vuole la salsina?”. Sì, tutto, vogliamo tutto!

Tutto è bene quel che finisce bene

Foto di javier gonzalez da Pexels

Dopo il lauto pranzo svedese terminiamo il giro del negozio, notando che l’esposizione delle cornici è stata drasticamente ridotta, mentre nella zona giardino iniziano già gli allestimenti natalizi.

Abbiamo trovato il nostro mobiletto e delle tende che staranno benissimo nello studio, così belli soddisfatti ci avviamo alle casse automatiche. Anche oggi non siamo rimasti delusi e abbiamo trascorso uno splendido pomeriggio..

Perfino noi travel blogger abbiamo bisogno di un po' di leggerezza e di fare, ogni tanto, un viaggio immaginario che trascenda gli itinerari o le recensioni che pubblichiamo solitamente. Questo nostro “viaggio” all'Ikea ha rappresentato l'occasione per prendere una boccata d’aria, staccare per qualche ora dalla realtà quotidiana, stampare un sorriso scherzoso sui nostri volti e anche dire grazie a questa catena di negozi che, volenti o nolenti, fa parte della vita di molti di noi.