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Visita al Chateau d'Arlay

Durante il nostro viaggio in Franche Comté abbiamo visitato il castello d’Arlay, che prende il nome dallo stesso paese nel dipartimento del Jura. La visita si estende su un’intera collina con resti di varie epoche ma, non solo, il castello è noto soprattutto per la sua produzione vinicola di alta qualità.

Le chateau d’Arlay è una dimora familiare dei conti de Laguiche. La aprono d’estate e la particolarità è che il castello si è trasmesso per via legittima dal medioevo ad oggi. Se non avete mai conosciuto un conte o una contessa qui è facile incontrarli nel piccolo negozio dei vini. Noi abbiamo conosciuto la contessa, che è stata gentilissima a spiegarci le particolarità dei loro vini che fanno parte dei “Grands Vins de France”.

Il maniero, classificato “monumento storico”, è ritenuto il più antico castello vinicolo di Francia di cui si hanno tracce documentate fin dal 1070. Le vigne si estendono per 21 ettari sulle colline circostanti e producono il Vin Jaune, il Vin de Paille, Il Corail, Il Macvin, prodotto sia bianco sia rosso e il Blanc Tradition.

Chateau d'Arlay

Chateau d'Arlay: la visita

Arriviamo giusto in tempo per l’inizio della visita guidata dove ci raccontano che l’attuale chateau è stato costruito nel 1774 dalla contessa de Lauraguais. La costruzione durò 10 anni e gli architetti si ispirarono allo stile neo-classico di Ledoux, costruttore delle Saline d’Arc e Senans che distano 47 km.

La contessa, nota per i suoi modi autoritari ed aristocratici, tentò la fuga durante la rivoluzione, ma venne riconosciuta a Parigi e ghigliottinata.

La visita mostra solo alcune stanze del castello che é abitato. Qui si possono ammirare mobili prevalentemente del XIX secolo e, ricordatevelo, non è possibile fare foto. Si visitano la camera del principe Pierre d’Arenberg, sobria ed elegante. La camera della principessa Alix d’Arenberg, di cui si conserva l’intera mobilia tra cui spicca un letto detto “alla giraffa”. Poi la biblioteca, con arredi completamente in legno, che contiene libri di letteratura, storia, viaggi e agronomia. Il salone principale occupa l’intera larghezza del castello, dà accesso alla corte interna ed è rimasto immutato nel tempo. Concludiamo la visita interna con le antiche cantine ancora in uso per i vini che necessitano di un lungo invecchiamento.

Chateau d'Arlay

Chateau d'Arlay

Chateau d'Arlay: il parco

Si prosegue poi in autonomia con una passeggiata nel parco di otto ettari, che occupa l’intera collina. Ogni tanto si è interrotti da qualche rovina, belvedere o elementi architettonici ornamentali tanto in voga nei giardini del XVIII secolo.

Noi abbiamo particolarmente amato i ruderi della fortezza, costruita su antichi resti gallo-romani. Da quanto rimane si coglie lo stile sassone, con un grande maschio centrale quadrato e un altro più piccolo che serviva da arsenale e cappella. Venne più volte distrutta e le mura che oggi sopravvivono danno però a tutto il contesto un’aura incredibilmente romantica.

Poco distante dai resti del corpo centrale della fortezza la contessa fece costruire una piccola fattoria in cui sono ancora presenti alcuni animali per aumentare ancora l’immagine bucolica e romantica del parco.

Scendendo verso il negozio dei vini ci fermiamo nel giardino dei giochi, allestito nel 1996 dove esisteva un roseto nel XVIII secolo. Viene detto dei giochi perché vi si trovano grandi dame, domino con cui giocare.

Chateau d'Arlay

Chateau d'Arlay

Chateau d'Arlay

Questa visita è stata un bella sorpresa. Tutto è andato oltre le nostre aspettative e ci ha mostrato un ottimo esempio di come tutelare un’eredità di famiglia, mantenendo viva la tradizione, coltivando in modo biologico sia le viti sia i giardini, riutilizzando i proventi per il restauro e la conservazione della proprietà.

Questa visita ci ha fatto venire voglia di approfondire la conoscenza dei vini locali e di andare alle origini del Vin Jaune a Chateau Chalon.

Chateau d'Arlay