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Cosa fare e vedere a Oslo in due giorni

Durante il nostro viaggio in Scandinavia nel 2015 abbiamo pensato di raggiungere Oslo, la capitale della Norvegia anticamente chiamata Christiania, in un modo originale e anche un po' romantico: con una traversata notturna in nave partendo da Copenaghen.

Dopo alcuni giorni trascorsi nella fiabesca capitale danese ci siamo imbarcati sul traghetto da crociera della linea DFDS dotato di tutti i comfort: ristoranti, bar, negozi e cabine per tutti i gusti e budget. Non dimenticheremo mai il momento in cui Oslo ci è apparsa dal mare in tutta la sua bellezza, mentre il traghetto procedeva lentamente lungo il fiordo costellato dalla sua quarantina di isole, dalle barche da pesca e della navi da trasporto, dalle quali ci salutavano in tanti.

Purtroppo disponevamo solo di due giorni per visitare la città, così abbiamo deciso di dedicare il primo alla visita di alcuni famosi musei, e il secondo a quella di parte della città. Non avendo tempo da perdere, non appena sbarcati sul molo abbiamo preso l'autobus per raggiungere il nostro albergo in centro. Giusto il tempo di cambiarci e abbiamo ripreso i mezzi pubblici in direzione della vicina penisola di Bygdøy, zona residenziale che ospita alcuni dei più importanti musei di Oslo.

Un fondamentale consiglio prima di iniziare: non dimenticate di acquistare l’Oslo Pass, card che garantisce l'ingresso gratuito ai principali musei e trasporto illimitato sui mezzi pubblici.

Vikingskipshuset: il museo delle navi vichinghe

Tre Museo delle navi vichinghe

Vedere una nave vichinga riprodotta in un libro o in un film non vi preparerà mai alla magnificenza di queste splendide imbarcazioni, né all'intensa emozione di vederne una dal vero. Fabbricate da abilissimi artigiani ed utilizzate non solo nelle scorrerie o nelle esplorazioni ma anche per motivi cerimoniali: camminare intorno a queste vere regine dei mari permette di cogliere appieno la loro bellezza, leggiadria ed eleganza. A dire il vero il nostro primo incontro con uno di questi esemplari era avvenuto alcuni giorni prima al museo danese di Roskilde.

Nel Vikingskipshuset (letteralmente Casa delle Navi Vichinghe) sono conservati i resti di tre imbarcazioni funerarie: la Oseberg, la Gokstad e la Tune.

La più imponente delle tre è la Oseberg, risalente all’800 d.C. e ritrovata nel 1905. Costruita in legno di quercia, lunga oltre 20 metri e larga più di 5 metri, è decorata a poppa e prua con elaborati intagli che raffigurano animali fantastici. Al suo interno sono stati ritrovati i resti di due donne appartenenti ad un rango elevato, una anziana e una molto più giovane, insieme ad un ricchissimo corredo funerario esposto nel museo. Purtroppo i gioielli vennero trafugati da ladri di tombe molto prima del ritrovamento, comunque nel museo si possono vedere esempi di utensili della vita quotidiana, slitte, un carro con le ruote finemente decorato.

Inoltre il film “Vikingtiden Lever” (L’Era Vichinga Vive) viene proiettato su muri e soffitto del museo tutto il giorno.

Tre Museo delle navi vichinghe

Museo Kon-Tiki

“Confini? Non ne conosco. Ma ho sentito dire che esistono nella mente di alcune persone”. - Thor Heyerdahl

Il Kon-Tiki Museum è il museo è dedicato a Thor Heyerdahl, uno degli esploratori e avventurieri più noti al mondo, e alla spedizione Kon-Tiki. Intrapresa nel 1947 con 5 compagni, condusse la zattera di balsa Kon-Tiki attraverso l'Oceano Pacifico, dal sud America alla Polinesia, dove l’imbarcazione si distrusse contro gli scogli delle isole Tuamotu il 28 aprile dello stesso anno. La traversata aveva lo scopo di dimostrare che la Polinesia poteva essere stata colonizzata da popolazioni precolombiane del Sud America e, per questo motivo, l'imbarcazione venne costruita utilizzando materiali e tecniche di tipo primitivo. Il nome della zattera deriva da quello del dio Inca della pioggia, Kon.

Nel museo è conservato il Kon-Tiki originale, assieme alla zattera in papiro Ra II (impiegata in un'altra delle sue varie imprese), vari cimeli dalle sue spedizioni, esposizioni sulla vita subacquea e un piccolo cinema in cui viene proiettato quotidianamente il film “Kon-Tiki” che si aggiudicò il premio Oscar come miglior documentario nel 1951.

Museo Fram

Museo Fram

Nel Fram - The Polar Exploration Museum, inaugurato nel 1936, è conservata la nave Fram, interamente restaurata e visitabile anche all’interno. Costruita nel 1892, venne utilizzata per le esplorazioni polari dai più noti esploratori norvegesi tra cui Roald Amundsen, il primo a raggiungere il Polo Sud. Com'è noto, Amundsen scomparve con il suo aereo nel 1928 mentre partecipava alla missione di soccorso del dirigibile Italia di Umberto Nobile.

Salire su questa nave e aggirarsi per i suoi angusti locali ci ha fatto rendere conto di com'era la vita di bordo e provare ammirazione per questi uomini che hanno compiute imprese incredibili per i loro tempi. Dal 2013 sé stata aggiunta la nave Gjoa e una ricca collezione di immagini, oggetti e documenti inerenti le esplorazioni polari. Il vascello Gjoa fu la prima imbarcazione ad attraversare il cosiddetto passaggio a nord-ovest nella spedizione del 1903-1906 guidata sempre da Amundsen.

Museo del Folklore Norvegese

Norsk Folkemuseum

Norsk Folkemuseum

Il Norsk Folkemuseum (letteralmente Museo del Popolo Norvegese) è un'esposizione all’aperto che permette di aggirarsi tra oltre 150 tipici edifici norvegesi di varie epoche provenienti da tutto il Paese, accuratamente smontati e rimontati. Tra questi vi è anche anche la Stavkirke (tipica chiesa norvegese in legno) di Gol.

Il museo è stato fondato da Hans Aall nel 1894 ed ha aperto al pubblico nel 1901, accogliendo da allora schiere di turisti curiosi. Per quanto ci riguarda è stato il primo museo all’aperto di questo tipo che abbiamo mai visitato, e ci è sembrato di fare un viaggio nel tempo e nello spazio, avendo la possibilità di spostarci tra epoche e zone diverse compiendo pochi passi.

Il museo propone diverse mostre riguardanti arte, costumi e cultura norvegesi e organizza regolarmente attività per bambini e adulti: danze popolari, laboratori artigianali, gite in carrozza ed esibizioni di figuranti in abiti tradizionali che preparano il pane o svolgono le attività domestiche. Pensate che c'è anche un’antica bottega in attività che vende dolci e caramelle tradizionali. In aggiunta vi si organizza un caratteristico mercato di Natale.

Questi musei sono adatti a tutta la famiglia e la loro visita occuperà una giornata intera.

Parco Vigeland e centro città

Parco Vigeland

parco Vigeland

Il nostro secondo giorno ad Oslo inizia nel Parco Vigeland, che raccoglie al suo interno più di 200 opere dello scultore Gustav Vigeland ed è visitato da oltre 1 milione di persone all'anno.

Nel 1921 il comune di Oslo, nell’ambito di una riorganizzazione urbanistica, per costruire una biblioteca decise di abbattere alcuni edifici tra cui lo studio dello scultore. A Vigeland venne offerta una nuova abitazione dotata di studio, con la garanzia di essere trasformati in museo dopo la sua morte; in cambio l’artista si impegnò a donare tutte le sue opere alla città.

Nel 1924 Vigeland si trasferì nella nuova casa, a poca distanza dal parco, che lui progettò e di cui seguì la realizzazione per i successivi vent’anni.

Il Parco si estende per circa 320 ettari ed è suddiviso in cinque aree: percorrendo i suoi viali fioriti si attraversano simbolicamente le fasi della vita dell’uomo. Si entra attraversando splendidi cancelli decorati da draghi della tradizione vichinga e ci si trova subito di fronte ad una statua dello scultore al lavoro.

Superato l’ingresso ci appare un grande ponte in granito su cui sono collocate 58 statue bronzee che rappresentano uomini, donne, adulti e bambini, la più famosa delle quali è il Sinnataggen (Bambino Furioso), divenuta il simbolo del parco e accarezzata da tutti come segno beneaugurante.

Parco Vigeland

Si arriva poi alla splendida fontana con vasca quadrata, decorata con 20 sculture a forma di albero intrecciate a figure umane che rappresentano le varie età della vita. Da qui, salendo una scalinata, si arriva alla terrazza panoramica dominata da una colonna alta 17 metri chiamata il Monolito, completamente scolpita in modo da formare una torre di figure umane avvinghiate tra loro. Tutta la zona circostante ospita sculture raffiguranti scene di vita familiare che ben rappresentano l’affetto tra genitori e figli.

Il percorso si conclude con la Livshjulet (Ruota della Vita) che illustra il ciclo dell'esistenza, dalla nascita alla morte. La bellezza di questo luogo è difficilmente descrivibile e avremmo voluto fermarci per ore e ore.

Lasciato il parco ci dirigiamo a piedi verso il centro, costeggiamo il Palazzo Reale e arriviamo alla Piazza del Municipio, dove ogni anno si consegna il Premio Nobel per la Pace. È agosto ma siamo nel Nord Europa, quindi la temperatura è davvero piacevole; però in inverno, quando il buio arriva già poco dopo mezzogiorno e il sole non si alza mai dalla linea dell’orizzonte, su queste stesse strade la gente rischia di cadere per il ghiaccio!

Parco Vigeland

Concludiamo il nostro giro con una passeggiata sul tetto del moderno Teatro dell’Opera. Sì, avete capito bene: il tetto dell'edificio è aperto al pubblico e la splendida vista della skyline di Oslo che si gode da lassù lo rendono uno dei luoghi più frequentati della città.

I nostri due giorni a Oslo sono finiti e il nostro viaggio in Norvegia si sposta verso i fiordi. La città ci è piaciuta moltissimo ma è mancato il tempo per visitare luoghi molto interessanti come la fortezza Akershus (che durante la nostra permanenza era chiusa per evento privato), la nuova sede del Museo Munch, il Palazzo Reale, il Museo Nazionale, la Biblioteca Nazionale e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea progettata da Renzo Piano.

Beh, i motivi per tornare nella splendida Oslo non mancano di certo ma ora siamo curiosi di vedere dove ci porterà il nostro itinerario in Scandinavia!